Nature boy
€17.00Ulisse, finalmente in vacanza al mare nella sua amata Liguria, è un giovane uomo di città dal piglio piuttosto sagace. Dotato di una naturale inclinazione per l’introspezione, mosso dalla curiosità, dai desideri e da un prepotente spirito d’avventura, ma ancora afflitto dal ricordo degli incubi che faceva da bambino, si trova a fare i conti con la propria capacità di discernimento quando, in seguito a un brutto incidente nella notte di Ferragosto su cui indaga la Stradale, si risveglia dal coma completamente al buio.
Sarà un nuovo sogno ricorrente ambientato in una scogliera deserta, sogno in cui Ulisse incontra un giovanotto bellissimo, misterioso e inafferrabile del quale si innamora e che in lui evoca il protagonista della sua canzone preferita di sempre, “Nature boy”, a dargli asilo dalla paura che la cecità cui è costretto non sia, come auspicano i medici e l’infermiere Mauro, temporanea.
L’oscurità amplifica ogni percezione di Ulisse. E la verosimiglianza delle sensazioni provate nei sogni, così come una serie di inspiegabili coincidenze tra essi e la veglia, lo confondono vieppiù. Cosa è successo la notte dell’incidente? Quel ragazzo esiste davvero oppure è solo il frutto dell’immaginazione? Forse, quei sogni e quell’amore impossibile non sono soltanto una via di fuga da una realtà ostile e da un futuro incerto, come suggerisce un vecchio amico di Ulisse, intercettando i suoi sospetti. Forse sono la chiave per comprendere cosa sia accaduto veramente.
Emiliano –
Ricco di dialoghi divertenti, di accurate descrizioni di situazioni di preoccupazioni sul futuro in cui è facile immedesimarsi, “Ma l’incertezza più bella ” si legge tutto di un fiato. E’ un inno alla vita, con le sue imperfezioni. Si ride molto, a volte ci si commuove, si scoprono le dinamiche di ambienti professionali diversi (Commissione europea, accademia, ONU, Farnesina) e arrivati all’ultima pagina si esce con uno sguardo diverso sul mondo.
Giovanna (proprietario verificato) –
Con piglio e puntiglio spassosi e arguti. affidandosi alla fluidità narrativa, “Ma l’incertezza è più bella” esplora scenari contemporanei, archetipi patriarcali, fenomenologia di amori contemporanei, precarietà lavorative abitative e affettive, burocrazia accademica e diplomatica. Un continuo, divertente ed emozionate dialogo tra fragilità e crescita. Da non perdere!