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L’amore è vita

12.00

Il libro nasce con l’intento di raccontare la Milano di oggi e quello che questa città rappresenta per migliaia di donne, uomini e giovani che la scelgono ogni giorno, immaginando quello che potrà diventare. Una Milano che sarà̀ sempre più attenta alla salute e al benessere di tutti i suoi cittadini, che saprà̀ consolidare quel senso di comunità̀ che è proprio dei milanesi e infine protesa verso il raggiungimento di una completa sostenibilità̀. Un concetto, questo espresso dalla filosofia della città in 15 minuti, di una nuova vocazione economica affidabile e in forte ascesa e di un nuovo modello sanitario e socio assistenziale domiciliare e territoriale vicino, chiaro e completo che accompagni e sostenga i suoi cittadini in tutte le fasi della loro vita, per permettere loro di raggiungere davvero un “buon vivere”. Sarà, infatti, la costruzione di un’offerta che abbia come cardine l’elevata qualità̀ della vita a garantire a Milano la forza necessaria per mantenere la sua attrattività nella competizione globale. 

Ad aprire il testo è un’introduzione a firma di Antonio Decaro, presidente dell’Anci e Sindaco di Bari, che racconta la complessità del ruolo dei Sindaci italiani e la necessità di approfondire le tematiche di questo libro, fondamentali per l’evoluzione delle città . La postfazione, invece, è scritta dal Sindaco Beppe Sala, che illustra la situazione di Milano e la missione del suo prossimo mandato.

L’apparato Umano

18.00

Chi siamo quando le nostre azioni, i nostri pensieri, sono governati da demoni oscuri e incontrollabili che prendono possesso delle nostre scelte, del nostro corpo?

Cosa accade quando l’organismo diventa un “apparato umano difettoso” in balia di una patologia che condiziona non solo le azioni più semplici, ma influenza anche i sentimenti più puri, trasformando in incertezza e paura emozioni capaci di destabilizzare il normale fluire degli eventi?

Giuliano è un ragazzo lontano dagli occhi inquisitori dei suoi compaesani, indifferente a coloro che lo vedono solo per quello che indossa, per come si mostra. Le verità è che la gente è incapace di cogliere la paura e il dolore che lo divorano.

Sarà l’amore travolgente con Selene che porterà il ragazzo a conoscersi e a combattere i mostri più nascosti della sua personalità, accettando così l’amore in tutte le sue sfaccettature.

 

L’incontro si fa viaggio

13.00

A te che leggi, auguro buon risveglio. Pensa ai tuoi custodi, a chi ha rappresentato un punto fermo, di crescita, di passaggio e poi mettiti a pensare a quanto è accaduto. Se qualcosa di bello c’è stato vanne orgoglioso, ma se trovi solo errori, ripensamenti, rinunce, molla la presa e ricorda che in ognuno di questi trovi la chiave per rinascere.

L’invasione continua

10.90

Una navicella che arriva sulla Terra con molto ritardo e un alieno che trova un’umanità che non si aspetta. Comincia così questo racconto che vi farà dubitare anche dell’identità del vostro vicino di casa. Chi ha detto che si può viaggiare soltanto intorno al mondo? L’autore vi trascinerà nello spazio e nella storia umana (e aliena). Allacciate le cinture!

L’orizzonte oltre il confine

19.00

«La storia verosimile di tutti noi. Anche la tua»

Una storia nella storia, dove confine e orizzonte si confondono, facendo crollare ogni certezza, al protagonista così come al lettore.

Un percorso alla scoperta di quelle verità nascoste dietro il bagliore di molteplici illusioni, che porterà alla luce realtà del tutto diverse e inaspettate.

Come si fa a capire cos’è davvero reale? Cos’è che rende il confine un orizzonte?

L’ultimo viaggio di Werner Müde

16.00

“Stanotte prenderò idealmente per mano tutte le persone alle quali ho voluto bene e che, a lungo o per poco, a loro volta me ne hanno voluto. Mi restano alcune ore da passare insieme al ricordo della loro compagnia e non voglio perderle: senza di loro non avrei mai potuto conservare quegli occhi da bambino che, nonostante tutto, ho ancora oggi quando suono il pianoforte.”

L’umanità che viene

16.00

Riflessione sul pensiero politico di Aldo Moro

“Si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà”
– Aldo Moro

Il saggio di Sandro De Bonis propone una visione di Aldo Moro in sintonia con il nostro contesto culturale come dimostrazione che il suo pensiero va oltre il tempo che ha vissuto.
Le idee di Moro sono ancora oggi un pensiero in azione, capaci di influenzare la politica e stimolare nuove riflessioni.
Il saggio prendendo le mosse dal famoso intervento del ‘68, esplora la fenomenologia di una nuova umanità emergente e pone domande sulla natura delle attuali forme di umanità legate alla rivoluzione digitale e ai media. Un pensiero sempre attuale che invita a esplorare nuove prospettive e liberarsi dai pregiudizi. Un’opportunità per rivalutare l’importanza della politica nel nostro tempo.

L’uomo della stazione

10.90

Si può viaggiare rimanendo fermi ed è proprio quello che fa ogni giorno “Il controllore”, il protagonista di questo piccolo gioiello di poche pagine. Un uomo solitario che frequenta la stazione così assiduamente da meritarsi questo appellativo. Tutti i giorni osserva i treni e i suoi viaggiatori, gli cuce addosso storie che non ha il coraggio di vivere in prima persona. Riuscirà a salire su quel treno che i suoi occhi inseguono ogni giorno?

 

LA CASA – ROSA Polesine con amore

17.00

Casa-rosa è una casa ferma nel tempo che vi accompagnerà in quella che è stata la prima metà del Novecento a Papozze in provincia di Rovigo. I personaggi che la abitano o che ospita vi prenderanno per mano e vi faranno conoscere giochi di bambini, antiche tradizioni, la disperazione della guerra e le alluvioni più disastrose. Con questo libro avrete in mano uno scrigno di storie che raccontano il Veneto e gli abitanti pittoreschi del Basso Polesine, disegnati dalla penna poetica dell’autrice.

La casa di dioniso

12.00

Una taverna in un piccolo paese della pianura Padana. Un luogo di arrivo, un posto per ripartire. Il vino come strada da seguire, da inventare. La storia del Federici, di una vigna lontana, delle bottiglie accoppiate anche quando la propria rimane senza la compagna, di clienti che arrivano appesantiti ed escono, sempre, un po’ più contenti. Non solo per il vino buono ma per essere entrati a contatto con il coraggio e la determinazione di una persona che ha scelto e non si è lasciato scegliere dagli eventi.

La chiamavano traviata

13.00

Quante volte vi è capitato di guardare o, quantomeno, di sentir parlare dell’opera in tre atti di Giuseppe Verdi, La Traviata? E la cosa più semplice è immaginarla così come i grandi registi della storia ce l’hanno descritta. E cosa rappresenta davvero la Traviata? Chi ne muove davvero le sorti narrative? Qual è il messaggio reale che l’autore ha voluto imprimere? Beh, le risposte possono essere diverse, ognuno può interiorizzare a proprio modo la storia, giudicare o amare i protagonisti in base alle sue esperienze di vita vissuta.
Qualcuno chiamerebbe tutto questo creatività. Io, tutto questo, lo chiamo: guardare il mondo con i propri occhi.

La danzaterapia

16.00

Riavvicinare corpo, emozioni e spirito facendoli dialogare attraverso l’arte.

L’arte diventa il primo strumento riabilitativo all’interno di un linguaggio metaforico quale veicolo di cura.
Un momento per riaprire un dibattito sul mondo delle fragilità psichiatriche sul futuro della salute mentale.
La danzaterapia ripropone un lavoro di Giuseppina Bonaviri in ambito specilistico neuroscientifico sperimentale, che aveva a suo tempo aperto un dibattito che appare assai attuale, sintonico a promuovere la pratica dell’arte terapia e della danza movimento terapia. Non solo un’occasione di scambio e incontro tra figure professionali interessate all’uso dell’arte visiva e del movimento come mezzo preventivo e terapeutico ma per consentire anche al lettore meno esperto di assaporare il mondo straordinario e ignoto della follia.

La dura vita di Oscar Mellish

16.00

Oscar Mellish è un ragazzo timido e impacciato, che lotta per realizzare il suo sogno di diventare pianista nella New York caotica e spietata di oggi, lontano eco dei fasti dei locali jazz degli anni Venti e Trenta. E proprio come il jazz che tanto ama, Oscar è emotivo, imprevedibile e incompreso, ma anche profondamente autentico. Ogni volta che sale su un palco, le emozioni lo travolgono, spingendo il pubblico a voltargli le spalle. Eppure, né l’indifferenza nei suoi confronti, né il suo amore impossibile per la giovane Becky, né i dubbi sul suo futuro spegneranno il suo desiderio di continuare a suonare. Usato e poi rigettato da una città troppo grande e cinica per lui, Oscar, con l’aiuto degli strambi ma fedeli amici Ray e Mose, troverà la forza di ricominciare. Perché, come disse il trombettista Bix Beiderbecke: «Una delle cose che più mi piace del jazz, è che non so mai cosa viene dopo».

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