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Io, Asia ed Amélie

13.00

Asia indossa una felpa verde, ha gli occhi malinconici, non ha bisogno di mangiare e le piace scrivere pagine di diario.
Amélie non indossa le scarpe, ha lunghi capelli ricci, raccoglie margherite e romanza la vita.
Fino a poco tempo fa si alternavano nella vita di Chiara, che non con poca difficoltà cercava di mantenere ordine tra i pensieri dell’una e dell’altra. Ogni tanto si scontrano ancora sulla porta quando si danno il cambio. Ora hanno iniziato a scambiarsi i vestiti, a confrontarsi sulla vita e cercano di trovare un punto di incontro quando sedute a tavolino tutte insieme imparano a crescere.

Olga porta un ombrello nuovo

13.00

La travagliata storia di una coppia che cerca di adottare una bambina bielorussa di nome Olga.
La storia di un amore incondizionato di una coppia di genitori verso la loro nuova figlia.
Un’unica parola d’ordine «Amore», quello dei bambini che aspettano il sorriso di qualcuno che li rimetta in pace con un mondo che non hanno scelto, quello di genitori disposti a ogni sacrificio per avere un figlio a cui donare se stessi. E poi l’attesa, la paura di non riuscire, l’angoscia che alla fine diventa felicità. Felicità purissima, urlata a squarciagola perché non c’è emozione più grande dell’essere genitore. Così come non c’è «Amore» più grande di quello che possono darti una madre e un padre.

Medesimo sole

10.00
Due meravigliose penne, l’una accanto all’altra, quella di Ermelinda Prete e Davide Simeone, per un libro che vi lascerà davvero senza parole.

“Medesimo/Sole” racchiude due racconti totalmente diversi dedicati all’amore ma che conducono nello stesso luogo.
Un cammino, una passione, un amore.
Un libro dedicato a chi vaga alla ricerca di risposte.
A chi abbandona per non perdere. A chi sa che la vita scappa nell’attimo stesso in cui cerchi una risposta. A chi si basta da solo. A chi sa che infondo, si sta bene solo dove non siamo. A chiunque abbia capito che quello che conta è essere innamorati dell’amore.

La vera storia di Locorotondo

14.00

Locorotondo, chiesa Madonna della Greca. Seduto tra gli antichi banchi in legno c’è il tenace Bob Volarig appassionato di storia che si ripara dalla calura estiva e una famiglia di turisti intenta a fotografare una statua quella di Pirro del Balzo Orsini.
Bob Volarig incuriosito dalla scena si rende conto solo in quel momento che la statua reca un’iscrizione: PIRRUS TARENT. PRINC. P. S. D. FT
Da quel momento la sua vita cambia, sconvolta ancora di più dall’arrivo del misterioso JFW in cerca di un fantomatico tesoro appartenuto ai templari
E se Locorotondo fosse stata fondata proprio dai Pauperes commilitones Christi templique Salomonis?
Questo è solo l’inizio del nuovo appassionate romanzo storico dal ritmo implacabile di Roberto Colucci alias  Bob Volarig.

Grotte e Voragini di Martina Franca

25.00

Il libro “Grotte e Voragini di Martina Franca” è il risultato di un lungo e complesso viaggio che dal fondo di una grotta conduce alle pagine stampate; il lavoro di un nutrito gruppo di esploratori riuniti attorno ad un tavolo di redazione. Il libro vuol essere un rinnovato punto a capo nel panorama delle ricerche speleologiche fatte nella Murgia sud orientale: al suo interno, tutte le conoscenze acquisite nei lunghi anni di esplorazione e studio delle grotte disseminate nel territorio.
Un lavoro di gruppo innescato e costantemente alimentato dall’iniziativa di alcuni soci, memoria storica del GSM, grandi conoscitori, costanti e instancabili ricognitori delle grotte e del loro territorio, meticolosi nella osservazione e nella descrizione degli aspetti geomorfologici, carsici e antropici del medesimo.
Enorme, essenziale e prezioso  il corredo fotografico, arricchito dalle numerose immagini, quale elemento percettivo che consente il ritorno alla luce di un universo inconsueto ed eccezionale ridotto alla misura umana, non altrimenti pensabile.
“Abbiamo fatto di un Gruppo Speleologico un’associazione collettiva aperta che ha organizzato 34 Corsi di Speleologia, ha partecipato a decine di Convegni e Congressi, ha visto passare tra i suoi Soci molte centinaia di persone, e altre migliaia le ha accompagnate nelle grotte possibili per far vivere un’emozione e molti di più, sono stati i bambini, che nelle aule di decine di Scuole, sono stati avvicinati al racconto di un mondo che vive discreto e  che chiede attenzione.
Non siamo stati i primi, né gli unici, né tantomeno saremo gli ultimi a essersi avvicinati a questo mondo che inizia a esistere solo dopo che qualcuno lo percorre. Non abbiamo ingaggiato alcuna lotta col buio e l’ignoto, né tantomeno assunto una sfida per cogliere una vittoria, abbiamo solo dato una testimonianza della ragione profonda che ci ha spinto laggiù a raccontare una favola che per cielo ha una nuvola di roccia”.

Lettere 1927-1976

15.00

Le Lettere sono tra i pochi documenti che possediamo del Venerabile Francesco Convertini da cui traspare quella saggezza contadina e quel sano realismo di vita che ne fece un evangelizzatore instancabile. Spese tutta la sua vita a questo scopo, sino agli ultimi istanti quando, ormai prossimo alla morte, trovava la forza di raccomandare questa o quella persona. Le sue Lettere sono tutte pervase dall’ansia di portare la lieta novella. Non si riesce ad immaginare padre Francesco al tavolino. La sua vita di missionario è stata un continuo viaggiare: in bicicletta, a cavallo e il più delle volte a piedi. Questo suo camminare a piedi è forse l’atteggiamento che meglio ritrae l’instancabile missionario. L’ardore che infiamma il suo cuore di apostolo del vangelo risuona sulle labbra: “Una volta missionario, sempre missionario!”; “Guai se non evangelizziamo!”; “Per loro tutto me stesso, anche le mie ossa!”; “Gesù ti ama, ecco perché ti amo!”; “Siete più preziosi di tutto il mondo!”; “In tutti regni Gesù!”; “Gloria a Cristo, Jay Jisu!”.
Padre Francesco consegna a ciascuno di noi una testimonianza, scritta il 24 settembre 1973: “Dopo sei mesi di ospedale la mia salute è un po’ debole, mi sembra di essere una pignatta rotta e rattoppata. Tuttavia il misericordioso Gesù mi aiuta miracolosamente nel Suo lavoro delle anime. Mi faccio portare in città e poi ritorno a piedi, dopo aver fatto conoscere Gesù. Finite le confessioni a casa, vado tra i pagani, molto più buoni di certi cristiani.
Aff.mo nel Cuore di Gesù, sacerdote Francesco”.
(dalla Presentazione di Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale)

Il segreto del minareto di Puglia

8.00

Vito De Benedetto racconta una delle storie più straordinarie del nostro territorio legate al Minareto di Puglia.
Una costruzione voluta dal nobiluomo fasanese Damaso Bianchi a seguito di un suo viaggio nei paesi islamici e che oggi grazie al FAI è ridiventata un simbolo di un arricchimento culturale e della lungimiranza del suo ideatore.
Vito De Benedetto si lascia sedurre dall’architettura di questa moschea in piena Selva di Fasano, disegnando e raccontando una leggenda davvero istruttiva e adatta a bambini di ogni età.
Una curiosità per i più piccini: il libro è da colorare.

Les bisches

12.00

Perché la vita è uno specchio che cancella le uguaglianze a vantaggio delle disuguaglianze, è una scuola continua che addomestica al vizio che se pur spaventa forma. In questa società della menzogna, tra sguardi perbenisti e sorrisi bigotti, alcune donne lottano sfidando limiti personali, fino a comprendere che l’idea intelligente è la sola a produrre piacere.

Gli atleti cosmici

12.00

Due atleti, una promessa da mantenere, una gara da portare a termine, sullo sfondo la scalinata di Philadelphia resa famosa da Sylvester Stallone nel suo film Rocky.
Una storia vera che unisce due uomini legandoli indissolubilmente l’uno all’altro, un’impresa straordinaria che sfida ogni limite superandolo. Ad attenderli un traguardo fatto di sogni e speranze.
Fatica, allenamenti, coraggio cuore e polmoni, Giampiero e Nico cercano forse solo un pretesto per oltrepassare quella linea immaginaria tra sogno e realtà che gli sportivi chiamano meta ma per “Gli atleti cosmici” non è nient’altro che la vita stessa.

Official Book Trailer

Locorotondo: il rumore dei ricordi

15.00
L’opera rappresenta un racconto per foto e immagini di una estate a Locorotondo. Due, su tutti, gli eventi che colorano il paesino della Valle d’Itria: il Locus Festival e la festa patronale di San Rocco, chiusa con i fuochi pirotecnici. Da qui si sviluppa il racconto dell’autore, che propone la propria visione del paese.​ 
Caro Lettore, custodisci tutti questi ricordi e sfogliali uno alla volta, soprattutto quando la vita ti metterà alla prova. Non aver paura perché, come è stato per me, per tutti ci sarà sempre una ricorrenza da festeggiare e un San Rocco da aspettare.

Il mio punto di vista

10.00
Attraverso questo piccolo volume, Paolo esplica e dimostra materialmente, come si possa raggiungere ogni risultato senza sprecare tempo. Un mix di episodi reali ben resi attraverso una scrittura di getto, semplice e fluida, farcita di ricordi e condita di propositi. Si invita il lettore a porsi nelle condizioni di guardare sempre lontano e di camminare per centrare ogni obiettivo. Ogni parola che viene ripetuta più volte ha proprio il compito di sottolineare l’importanza del concetto di base espresso, attraverso una scrittura talvolta sedimentale. Nella vita quel che conta è il punto di vista di ogni cosa.
Copertina interamente ideata e creata da Enzo Fumarola. 

Il profumo dei giacinti selvatici

15.00

Fatima vive in un contesto sociale dove “libertà” è solo una parola impronunciabile, essendo figlia del popolo albanese, ostaggio di un dittatore. L’intraprendente ragazza cerca di superare i molti ostacoli dovuti anche al suo essere donna ed a trovare il modo di vivere una vita dignitosa come insegnante. Durante un campo di lavoro scopre che Qamil è il ragazzo che ha rifiutato di sposarla e di sottostare alla tradizione dei matrimoni combinati. La sua vita riceve forti scossoni con l’emigrazione in Italia dei suoi tre figli. Alla morte del marito anche lei vi si trasferisce ma il suo sogno è tornare alle sue radici.

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