Autore

Crisa La Civita

"Crisa La Civita è nata il 17 dicembre 1983 in una piccola cittadina della Grecia, da genitori abruzzesi. Vive a Roma con la sua famiglia, è laureata in legge ed è avvocato. Il suo interesse per gli albi illustrati ... Continua a leggere "

Crisa La Civita è nata il 17 dicembre 1983 in una piccola cittadina della Grecia, da genitori abruzzesi. Vive a Roma con la sua famiglia, è laureata in legge ed è avvocato.
Il suo interesse per gli albi illustrati è nato quando ha iniziato a leggerli ai suoi figli. Ha imparato così ad apprezzare il tempo condiviso di una lettura che si musica di sorrisi e si anima di forme che facilmente si colorano.La scrittura è presto diventata uno strumento prezioso che le ha permesso di trasformare un grande dolore in una esplosione di emozioni.
“Il bar dei sogni” è la prima pubblicazione e nasce allo scopo di sostenere la ricerca, in particolare l’A.I.En.P (Associazione Italiana Encefalopatie da Prioni), inserita nel circuito Telethon.
Nel frattempo continua ad utilizzare l’immaginazione e le parole per nuovi testi, perché non riesce più a farne a meno. Ha infatti all’attivo alcuni progetti destinati a varie fasce di età.

I libri dell’ autore

Dopo la tempesta

20.00

Dopo la tempesta” racconta la storia di una bambina che affronta le sue paure, attraversa le sue emozioni e trova il modo per tornare ad essere serena. È un silent book, frutto del concorso letterario internazionale ideato da Crisa La Civita che ha visto vincitore l’illustratore Federico Petrolito. Le immagini non hanno confini e, anche se silenziose, possono suscitare grandi emozioni e spunti di riflessione.

Il Bar dei sogni

19.00

Giacomo e Mariadele hanno un segreto: riescono a varcare la barriera dell’immaginazione e a raggiungere il Bar dei sogni per incontrare la loro amata nonna. In questo luogo sereno possono vivere insieme a lei esperienze passate ma anche nuove. Sogno e realtà si intrecciano, si confondono e si sovrappongono, rendendo tutto (o quasi) possibile!
Questa storia lascia ai piccoli lettori la speranza che si possa davvero mantenere vivo il ricordo di chi non fa più parte della nostra vita, con un pò di fantasia e tanto divertimento.

Il Bar dei sogni sostiene la ricerca A.I.E.N.P , scopri di più sul progetto:

“Ho cercato con determinazione e caparbietà il modo per pubblicare questa storia. Con il Bar dei sogni sono riuscita a trasformare il dolore e veicolarlo in qualcosa di utile, bello ed eterno.
Durante il lockdown mia madre è stata colpita da una malattia cosiddetta rara, ovvero che colpisce poche pochissime persone.
Una sera ho iniziato a raccontare una storia ai miei bimbi, e mano a mano annotavo le idee e le immagini che mi venivano in mente, mentre la malattia di mamma avanzava inesorabile e dilaniava una famiglia intera con il dolore che portava con se.
Qualche tempo dopo ho ripreso quella nota. L’ho riletta, mi piaceva. L’ho modificata, e l’ho messa su in file word. “E ora, che faccio?”, pensavo. Era lì sul pc, la aprivo e la rileggevo di continuo. Dovevo darle un “senso”.
È così il viaggio è iniziato. Ho contattato una consulente letteraria che mi ha aiutato a dare alla storia un’impronta meno personale e una fruibilità di più ampio respiro, adattandola a qualunque forma di distacco e di perdita.
Ho poi condiviso la storia con l’Aienp (Associazione Italiana Encefaloptie da prioni), con l’intento di “mettere a servizio” dell’associazione il mio testo, per la sensibilizzazione sulle malattie rare.
Ho così iniziato ad affacciarmi nel mondo dell’editoria. Ho visitato fiere del libro, stretto mani, mandato email, creato contatti. Dovevo cercare un editore che volesse credere nel mio progetto.
Il passo successivo è stato quello di cercare lo stile giusto per le illustrazioni della mia storia. Il giorno in cui ho visionato il portfolio di Cristina Spagarino non ho avuto dubbi, l’avevo trovata.
Così le ho proposto di salire a bordo e abbiamo continuato la ricerca.
Poi un giorno, è arrivata la proposta di Paolo Giacovelli.
Da un grande dolore si è aperto così il varco di un’avventura bellissima.
La pubblicazione del Bar dei sogni è l’occasione per poter parlare di malattie rare, di cui si parla sempre troppo poco perché – banalmente purtroppo – interessa a pochi.
Le malattie rare non sono solo brutte (come tutte malattie) ma tolgono l’elemento essenziale che serve sempre per poter lottare fino alla fine: la Speranza.
Quella solitudine e quel senso di incertezza che accompagnano le persone affette da malattie rare e i loro caregiver fa paura, terrorizza, e talvolta crea imbarazzo.
Ma purtroppo fa parte della VITA, e allora io credo che sia bene combattere quella paura e quella vergogna, e condividere una esperienza che può essere di aiuto, e perché no, di esempio.
Grazie, grazie di cuore a chi vorrà sostenere il mio progetto e a chi fa e farà parte della mia piccola battaglia.”
Crisa