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Autore

Andrea Rossetti

"Andrea Rossetti vive e lavora tra Roma, Bologna, Palermo e Londra. Laureato in lettere e in filosofia, ha scritto saggi sulla letteratura straniera contemporanea per l'Editore Einaudi e ha collaborato come autore con la Redazione Cultura del TG1-Rai e con Rai Uno Continua a leggere "

Andrea Rossetti vive e lavora tra Roma, Bologna, Palermo e Londra. Laureato in lettere e in filosofia, ha scritto saggi sulla letteratura straniera contemporanea per l'Editore Einaudi e ha collaborato come autore con la Redazione Cultura del TG1-Rai e con Rai Uno. Ha teorizzato la “nouvelle tragédie” nel saggio “Sono sparito alla Madonna” (Torino, Marco Valerio, 2005, con prefazione di Stefano Giovanardi). Ha prodotto, diretto e interpretato film sperimentali e video-teatrali tra cui “Lect-io” (2001); “The Gospel according to No One” (2004); “Pinocchio” (2007), finalista al Festival di Roma, al Babelgum Film Festival di Spike Lee e al festival Inventa un Film; “Amleto, viceversa” (2008); “PsychoSalomè” (2008), vincitore nella sezione video-arte al Festival di Roma “Il Corto”; “Silent Movie, a Lisbon Tale” (2010); “Viva la Revolution!” (2012). Ha pubblicato i romanzi “La messa degli angeli” (Catania, Le Nove Muse, 2005) e “Autobiografia dell’innato” (Bologna, Giraldi, 2009), le poesie di “Suite della diletta stagione” (Genova, Liberodiscrivere, 2006) e i testi teatrali di “Letture di scena” (Genova, Liberodiscrivere, 2008) introdotti da un saggio del drammaturgo Giuseppe Manfridi. Da sempre appassionato di arte visiva, ha esordito nel 1999 con la mostra personale “Holzwege" presso la galleria Ugo Ferranti di Roma. Pianista e chitarrista, ha scritto e interpretato, con lo pseudonimo di Ziggy Horowitz, dieci brani in inglese contenuti nel CD “Unforgettable lie” e cinque in italiano raccolti nell'EP "Vivere fragili".

I libri dell’ autore

L’ultimo viaggio di Werner Müde

16.00

“Stanotte prenderò idealmente per mano tutte le persone alle quali ho voluto bene e che, a lungo o per poco, a loro volta me ne hanno voluto. Mi restano alcune ore da passare insieme al ricordo della loro compagnia e non voglio perderle: senza di loro non avrei mai potuto conservare quegli occhi da bambino che, nonostante tutto, ho ancora oggi quando suono il pianoforte.”